Come nasce “la Liturgia delle Ore” 3#

Come si svolgevano le «ore» nel medioevo

Con l’arrivo dei monaci missionari in tutta Europa, gli usi della liturgia delle ore si diffusero in tutto il continente. Tutti i chierici hanno l’obbligo di prendere parte all’ufficio completo e quotidiano nella loro Chiesa.

In questa epoca vengono introdotti, alcuni elementi che non sono in sintonia con il carattere «liturgico» e quindi «comunitario» della preghiera delle ore. Un esempio pratico potrebbe essere l’ufficio dei Santi, è rimasto fino ad allora limitato ai luoghi di sepoltura dei martiri, si fuse e si sovrappose all’ufficio quotidiano. Il numero dei Salmi da recitare ogni giorno era diventato così pesante e impossibile che ben presto, si incominciò ad abbreviarlo. Questo fatto era un segnale che si iniziò un calo di spiritualità nel clero che nei monaci. Questa crisi si era manifestato soprattutto dalle assenze al coro. Verso il sec. XIII si incomincia a giustificare la recita privata dell’ufficio come supplenza della celebrazione comunitaria che si faceva nel coro. In questo periodo iniziarono a sorgere i «breviari»: piccoli libretti in forma «abbreviata» e ridotta Dal «comunitario» si passa al «privato»; dalla forma «solenne» si passa alla forma «abbreviata».

Se ti sei perso i primi appuntamenti eccoli:

Due importanti eventi con il concilio di Trento al concilio Vaticano II per ordinare la liturgia delle ore.

I due concili ecumenici hanno affrontato in modo coraggioso la riforma dell’Ufficio, ma anche della liturgia in generale. Quello di Trento, con il pontificato di s. Pio V, pubblicò il cosiddetto  «Breviario», cioè il libro delle preghiere con i salmi.

Con il conservare questo titolo, non è prevista la celebrazione solenne, ma solo la celebrazione «privata». L’ufficio è uno strumento di pietà individuale. Il carattere liturgico, Non era più come alla sua origine, ora cede ad una visione «devozionale» riservata al clero. Anche nei monasteri sono obbligati all’ufficio solo i monaci «ordinati», invece gli altri «fratelli» è riservata la recita del Rosario o il Piccolo Ufficio della B. V. Maria o dei Defunti. E’ quella traccia di quella presenza dei laici che caratterizzava soprattutto l’ufficio della cattedrale fino alle soglie del Medioevo, era tutto dismesso.

Concilio Vaticano II°

Con la grande riforma del Concilio Vaticano II il rapporto all’Ufficio, viene tutto ribaltato, viene dato luce la sua origine come preghiera di tutti. Infatti con la Costituzione liturgica Sacrosanctum Concilium indicò da subito le linee portanti per una radicale e pratica riforma del «Breviario» ( SC 83-101 ):

– ridare valore a questa preghiera sottolineandone l’aspetto cristologico ed ecclesiale;

– non più preghiera riservata al clero, ma aperta a tutti, quindi anche ai laici;

– non più preghiera «privata» riservata ai ministri ordinati, ma aperta alla comunità e di alto valore pastorale;

– privilegiare la «qualità» della preghiera sulla «quantità»; pertanto il Salterio doveva essere distribuito in più settimane;

– riordinare sia le letture bibliche che quelle agiografiche;

– ridare all’ufficio il suo originario carattere .«orario» ed estenderlo di nuovo anche ai fedeli nella forma «comunitaria» da ritenersi privilegiata.                                                                                                                                     Così il 1° novembre del 1970, con la Costituzione Apostolica «Laudis canticum», il pontefice Paolo VI promulga il nuovo libro liturgico con il nome di «Liturgia delle Ore».

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

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