Come nasce la “Liturgia delle Ore” #5

Come cambia il significato del sacrificio a Dio

Sacrificio della lode

Troviamo nella tradizione biblica un cambiamento di mentalità se possiamo dire in questo senso, questo a seguito della distruzione del culto materiale ed esteriore del grande tempio, allora il popolo di Israele inizio comprendere che il Signore non poteva gradire il sacrificio di vittime «animali», come riportano la Sacra Scrittura, esterne all’uomo, ma invece il Signore gradiva più che altro «sacrifici spirituali» che nascono dall’intimo dell’uomo, e da un cuore fedele e contrito (cf Is 1,10-20; Am 5,21 Sal 50,9-15).

Cosa insegnò l’esperienza dell’esilio..

L’esperienza purificatrice dell’esilio insegnò che il vero sacrificio è la conversione del cuore espressa con labbra che lodano il Signore:

«Offri a Dio il sacrificio della lode per adempiere a Dio i tuoi voti… Chi offre il sacrificio di lode, costui mi onora, a chi cammina rettamente, farò godere della divina salvezza» (Sal 50/49, 14.23).

«Il mio sacrificio, o Dio, è uno spirito contrito; un cuore contrito ed umiliato, tu non disprezzi, o Dio» ( Sal 51/50, 19).

Il Sacrificio amato dal Signore

Nel contesto di purificazione l’idea che il Signore non gradisce tanto il levarsi dell’incenso, quanto piuttosto il culto della lode con il gesto delle mani levate in alto per la preghiera:

«Stia la mia preghiera come incenso davanti a te, l’elevazione delle mie mani come il sacrificio della sera» (Sal 141/140,2).

Dalla tradizione rabbinica cosa attingiamo.

Possiamo vedere che la tradizione rabbinica disse questi concetti con le parole di Rabbì Phineas diceva: «Cesseranno tutte le preghiere, ma non cesserà la preghiera di ringraziamento; nel tempo futuro cesseranno tutti i sacrifici, ma non cesserà il sacrificio della lode».

La tradizione cristiana invece continuò ed elevò questo valore «sacrificale» della preghiera di lode-ringraziamento che raggiungerà l’apice nell’Eucaristia e si dilata a tutte le ore del giorno mediante la preghiera delle Ore. scrive s. Agostino aggiunge: «Nella lode c’è il grido di chi confessa, nel cantico c’è l’affetto di chi ama» (In Ps. 72, 1).

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

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