“DIRE” QUALCOSA A DIO.

PREGHIERA DEL CUORE “DIRE” UN QUALCOSA A DIO.
Più volte abbiamo sentito parlare della preghiera del cuore, già la parola “cuore” vorrebbe dire un qualcosa di intimo e di personale, biblicamente ha un profondo significato, la parte più profonda di te stesso; quindi la preghiera del cuore dovrebbe essere un qualcosa di se stesso, ne formule, ne libri, un qualcosa di proprio, ricordiamo però che le preghiere recitate solitamente sono un importante mezzo di meditazione e di contatto con la divinità, perchè parlano di essi, lo stesso segno della croce ci mette in un rapporto trinitario, ma questi sono altri argomenti, quindi la preghiera del cuore consiste nel “dire” qualcosa a Dio, ed e questo qualcosa che a volte ci blocca o perchè non sappiamo cosa, o diciamo parole scontate senza però instaurare un rapporto dialogale. Essa rappresenta un livello ancora più alto di quello della meditazione, mentre la meditazione ci aiuta a meditare le vicende e approfondire la conoscenza delle ricchezze del Signore, invece il “dire” qualcosa ci rende familiari di Dio. Quando la persona giunge a sentire il bisogno di “parlare” a Dio, di aprirgli il cuore con fiducia, di esprimergli l’affetto filiale e la lode senza formule prestabilite, ma con parole che vengono dall’intimo, cioè ciò che veramente sentiamo di dirli senza paura ne timore ma con tutta umiltà a volte piangendo pure, come quelle che siamo soliti dire alle persone che più amiamo, che più ci confidiamo perchè troviamo un punto di appoggio e di consolazione, allora significa che si è giunti alla preghiera del cuore e che si è ben avanti nello sviluppo della carità teologale. Questo tipo di preghiera si manifesta sia in momenti celebrativi comunitari, sia nella preghiera intima e individuale, quelle che a volte insistiamo nel dire troviamoci un minuto per stare con Dio con tutto noi stessi, solo io e Dio, e assume quindi sia il carattere vocale che mentale, certo per arrivare alla preghiera mentale e vocale c’è tutto un cammino, un discernimento, uno svuotamento, un silenzio interiore. Negli incontri di preghiera, quando la comunità si raduna per l’ascolto della Parola o per l’Adorazione, allora la preghiera del cuore si presenta come preghiera spontanea almeno dovrebbe esserlo perchè ci troviamo dinanzi a Dio vera luce di salvezza, perlopiù sotto la forma della lode, iniziare un dialogo con Dio ringraziandolo per i suoi benefici sarebbe una gran cosa, non solo chiedendo e umiliandosi, ma anche ringraziandolo e glorificandolo. Nella preghiera individuale, la preghiera del cuore si ha nella spontanea e filiale consegna della propria vita quotidiana a Dio, sentito come Padre. La conoscenza di Dio come “mio” Padre è essenziale alla preghiera del cuore; senza questo rapporto veramente filiale con Dio non può esserci alcuna preghiera del cuore. Sarebbe inautentica se ci fosse. Io non sto pregando Dio ma me stesso pensando che dialogo con Lui.
 
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