IL DIFFICILE “PERDONARE”

LA VITA NASCOSTA NEL CRISTO.
Il Signore vi dia pace!

Meditando i Vangeli di questi giorni, troviamo uno splendido itinerario di vita, noi diremo una vita santa, nel silenzio e nella gratitudine. Non so se in unga parola potrei sintetizzare i Vangeli di questi giorni da lunedì ad oggi iovedì, perdonare – amare – servire – ricevere, nel Vangelo di Mt 5,38-42 “porgi l’altra guancia” (lunedì),Intravediamo quando sia importante saper perdonare e camminare insieme, ovviamente non significa “facciamo finta di niente” , ma camminiamo nella luce del Risorto, testimoniamo la resurrezione, rinunciare a un qualcosa come la rabbia, la delusione, il rancore, per intravedere un qualcosa di nuovo non e semplice, l’istinto umano cerca sempre o una giustificazione o una difesa, per sentirsi “a posto”  e aver fatto giustizia, per essere sereni, io sarò veramente gioioso quando uscirò da me stesso e dalle mie logiche o vittorie. Proseguendo nel Vangelo di Mt 5,43-48 (martedì) che poi sarebbe il continuo, ci chiede un passo in avanti, andare oltre, se nei versetti precedenti di perdonare e farsi compagni di viaggio porgendo anche l’altra guancia, qui vediamo di amare il nostro nemico non solo di perdonarlo e porgere altro, l’amare proviene dal saper perdonare, un cuore semplice e umile che ama realmente Dio non fa problema ad eseguire l’esempio di Gesù sulla croce perchè il suo amore va oltre a questo, non cerca dispute, ma riconciliazione e chiarezza, testimonia la risurrezione, testimonia l’uomo rinato dalla spirito, dal quel sangue sgorgato dal costato, e anche in questo non è per niente semplice, specialmente dove prevale l’orgoglio, la superbia, la giustizia personale, il proprio egoismo, come sia facile cadere in queste cose quando si mascherano anche da “angeli”. Continuando nel Vangelo di Mt 6-16. 16-18 ci chiede ancora di più l’umiltà, e già non basta solo perdonare, amare, ma tutto deve essere fatto nel silenzio, nella quotidianità, fare grandi passi ma come fosse il nostro vivere quotidiano, il mostrarci buoni e bravi, spesso si confonde che significa essere buoni o bravi, ma vivere come stile di vita, ma che fa la differenza, ed quella differenza di stile che si riconosce il cristiano, l’apparire quasi sempre è non volere fare brutte figure ma di essere “il perfettino della situazione”, che poi lontano dagli occhi di conosciuti si fa molto di più, bisogna vivere la trasparenza, ciò che si vive dentro bisogna testimoniarla fuori, è questo è segno di grande umiltà nel servire il Signore nel silenzio e lontano dai riflettori e plausi. Concludiamo con il vangelo di oggi Mt 6,7-15 (giovedì), con l’umiltà, il silenzio ed il darsi o donarsi, scaturisce la concretezza, non si pretende grande cose ma subito si vuole arrivare all’obbiettivo, non ci si perde in chiacchiere in sintesi, ed ecco il Vangelo “Pregate così” il Padre nostro, preghiere che ci rende figli, che ci unisce, costruisce, ci rende simili, ci impara e essere brevi e concisi, come amava dire san Francesco, andate al cuore delle cose, non giratele intorno come per persuadere, senza paura se si è in comunione con Cristo.
Visto che mi sono dilungato anche troppo, ma molto di più, impegnamoci veramente per un mondo nuovo, armonioso e ricco di amore fraterno lasciando le piccolezze ai mediocri, noi innalziamoci perchè siamo figli della luce, risorti con il sacrificio della croce e riscattati dalla morte, perchè erediteremo la vita eterna. Amen.  

Il Signore ti dia pace e gioia!

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