Il MALE DELL’IO IDOLATRIA ..

Siamo giunti all’ultima parte dell’idolatria, questo è il male del secolo insieme all’egoismo e alla superbia, ci ricorda il Papa in una omelia:

 il Pontefice ha puntato il dito contro il peccato dell’idolatria, commesso da chi «pur avendo conosciuto Dio, non lo glorifica né ringrazia», preferendo adorare «le creature anziché il Creatore». È un’idolatria, ha detto papa Francesco, che soffoca la fede in cui «si rivela la giustizia di Dio».

Nel mondo di oggi siamo circondati dagli idoli, perdendo di visto il vero senso della venerazione, anche quando si dice che non si crede alla religione o altro simile, si ha sempre un idolo, “se stessi”, una delle forme di egoismo e quello del proprio pensiero, il pensiero onnipotente, la troppa autosufficienza di se stesso, quello che io penso è vero: io penso la verità, io faccio la verità col mio pensiero, alcuni convinti di essere la verità, facendo in questo modo Dio si mette al secondo posto o addirittura viene strumentalizzato con la Sua Parola trasformata seconda la nostra parola.

Le mie idee, il mio studio, le mie teorie, i miei ragionamenti che non lasciano farsi plasmare da quella umiltà che non è altro amore gratuito di Dio, a volte le frustrazioni, le insicurezze, i fallimenti, portano a questa mania di essere idoli se stessi perchè gli da forza e sicurezza, non avendo superato la fase ed accettato le frustrazioni del passato, il Papa c’è lo dice in modo semplice ma chiaro:

«Gesù – ha spiegato papa Francesco – ci consiglia di non guardare le apparenze, ma di andare alla verità. Il piatto è piatto, ma quello che è più importante è quello che è dentro il piatto: il pasto. Ma se tu sei vanitoso, se tu sei un carrierista, se tu sei un ambizioso, se tu sei una persona che sempre si vanta di se stesso o cui piace vantarsi, perché ti credi perfetto, fa’ un po’ di elemosina e quello guarirà la tua ipocrisia.

Siamo tutti in cammino verso la Patria Eterna, è più siamo in cammino più ci sembra difficile distaccarci da tutte queste passioni carnali del nostro idolo, possiamo avere tutta la dottrina, ma se non è accompagnata dalle opere rimane dottrina è non stile di vita, san Francesco qui ci fa da gran maestro, il suo Vivere il Vangelo era la stessa modalità del suo vivere, il suo vivere era il Vangelo è non di più, il suo operare era il donare i frutti dello Spirito, la sua mitezza, bontà, soavità era l’aver incarnato i misteri della Redenzione.

Facciamo sempre più fatica ad uscire da noi stessi, dalle nostre comodità, sicurezze, ideologie, questo fa capire quanta poca fiducia diamo a Dio, quanto siamo poveri di speranza, la mancata gioia proviene dalla poco fede in Dio, ci crediamo ma però…, Capiamo allora che l’idolo è un pretesto per porre se stessi al centro della realtà, … Senza primato di Dio si cade facilmente nell’idolatria e ci si perde in un abisso di cui uscir fuori diventa sempre più difficile.

O Gesù luce di verità e gioia del cuore, ho scelto per vocazione, di mettere Te al centro di ogni mio progetto personale e comunitario: non permettere che io possa davvero diventi idolatra di me stesso, liberami da questa tentazione!
Che io non cambi il tuo Amore con il mio amore, come dubito di aver fatto fin qui, illudendomi ipocritamente di vedere tutto e tutti confidando sulle mie parole. Ne otterrei solo adoratori con incenso e pugnali puntati giustamente contro di me.

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente