Inizia l’Avvento

Ci siamo mai chiesto quale siano e il perchè dei colori liturgici che solitamente vediamo nel Tempo di Avvento come in quelli della Quaresima

Siamo ormai entrati nel Tempo dell’Avvento, vi siete mai chiesto il perchè si usa il colore Viola liturgicamente?
     Diciamo subito che quel colore nasce da due colori dal blu e dal rosso, già questi due colori potremo dire che hanno un bel significato tra loro,  il rosso simboleggia l’estroversione e la forza di volontà, la passione; e il blu simbolo della calma, della tranquillità e dell’equilibrio; E’ per eccellenza il colore della spiritualità. Il blu quindi  incarna la saggezza, il rosso l’amore, la passionalità, in contatto con la nostra parte spirituale e con il nostro Sé superiore, entrambi cioè trasformati in viola  simbolicamente significano il mistero, la magia e la metamorfosi, il colore viola richiama la penitenza, l’attesa e il lutto. Viene utilizzato in particolare durante l’Avvento e la Quaresima, è il colore della congiunzione tra il corpo, il terrestre e l’impulso, insieme con lo spirito, il celestiale e la quiete.

        Essendo un colore “tra l’umano e il divino, l’unione di due nature” , questo colore evidenzia e in particolare accentua quella parte emotiva dell’individuo rendendolo, fragile e facilmente attaccabile. Il colore Viola inoltre stimola il desiderio di avere un legame, sia fisico che emotivo.

       Il viola viene associato al mistero, alla mistica, alla penitenza, all’inconscio, alla malinconia, alla morte, alla paura, alla pietà, alla frustrazione, al digiuno, al fascino, all’umiltà, quindi questo colore ha un profondo significato se lo vogliamo viverlo in questo periodo.

Dopo aver visto in grande linee la simbologia del colore, per dar significato ad ogni cosa, perchè ogni cosa non è fatta a caso ma un suo preciso significato,  pensiamo ora che Gesù che viene e nascerà per un dono di amore, per essere il re con la sua regalità, ricordiamoci che il viola era anche il colore degli imperatori e delle persone illustre, dei re, la sua nascità è gioia che si concluderà con  la passione per poter nutrirci di Lui attraverso l’Eucarestia, vediamo che Lui nasce in un posto freddo, semplice, nell’umiltà è la grandezza di un Re che depone la regalità e diventa servo ed è questa che sconvolgerà il mondo,  cerchiamo di vivere questo periodo cosi intenso e meraviglioso come hanno fatto tanti santi è vivremo realmente la gioia del vero Natale. 

L’atteggiamento che ci viene dato è quello del silenzio, dell’ascolto, dell’umiltà, di saper serbare nell’intimo del nostro cuore tutte le meraviglie che stanno per accadere, c’è lo insegna Maria la prima donna che ci fa da esempio e da maestro, poi san Francesco di Assisi che in questo periodo cercava solo luoghi silenziosi dove poter contemplare questa preziosità, per poi esplodere di gioia nel rivivere l’esperienza del Natale con la rappresentazione del presepe di Greccio .

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente