La mistica del Santo Rosario 1

Il Rosario e i suo segreti.

La Grandezza del santo Rosario

LETTERA APOSTOLICA ROSARIUM VIRGINIS MARIAE
DEL SOMMO PONTEFICEGIOVANNI PAOLO II

 La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. Il volto del Figlio le appartiene a titolo speciale. È nel suo grembo che si è plasmato, prendendo da Lei anche un’umana somiglianza che evoca un’intimità spirituale certo ancora più grande.

Alla contemplazione del volto di Cristo nessuno si è dedicato con altrettanta assiduità di Maria. Gli occhi del suo cuore si concentrano in qualche modo su di Lui già nell’Annunciazione, quando lo concepisce per opera dello Spirito Santo; nei mesi successivi comincia a sentirne la presenza e a presagirne i lineamenti.

Quando finalmente lo dà alla luce a Betlemme, anche i suoi occhi di carne si portano teneramente sul volto del Figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia (cfr Lc 2, 7).

Iniziamo cosi il nostro percorso mariano con questo grande mariologo che ci delizierà nel spiegarci la grandezza di questa preghiera, che non è semplicemente una devozione, una preghiera, ma un qualcosa di veramente grande se pregata con amore, con umiltà, con calma e riflettendo ad ogni parola che recitiamo.

ROSA PRIMA

IL SEGRETO AMMIRABILE DEL SANTO ROSARIO PER CONVERTIRSI E SALVARSI

di San Luigi Maria Grignion De Montfort

Il Rosario contiene due elementi: l’orazione mentale e l’orazione vocale. La mentale consiste nella meditazione dei principali misteri della vita, della morte e della gloria di Gesù Cristo e della sua santissima Madre.

La vocale consiste nel dire quindici decine di Ave Maria, ognuna preceduta da un Pater, meditando e contemplando in pari tempo le quindici principali virtù praticate da Gesù e da Maria nei quindici misteri del santo Rosario.

In questo modo il Rosario risulta composto da preghiere vocali e da meditazione per onorare e imitare i misteri e le virtù della vita, della passione e morte e gloria di Gesù e di Maria.

ROSA SECONDA

Il santo Rosario, essendo sostanzialmente composto della preghiera di Cristo Gesù e della salutazione angelica – il Pater e l’Ave – e della meditazione dei misteri di Gesù e di Maria, è senza dubbio la prima e la principale devozione in uso presso i fedeli, dal tempo degli Apostoli e dei primi discepoli, dì secolo in secolo giunta fino a noi.

Tuttavia, nella forma e nel metodo in cui è recitato attualmente, fu ispirato alla Chiesa e suggerito dalla Vergine a san Domenico per convertire gli Albigesi e i peccatori, soltanto nel 1214, nel modo che sto per dire, così come lo riferisce il beato Alano della Rupe nel suo celebre libro De Dignitate psalterii.


San Domenico, constatando che i peccati degli uomini erano di ostacolo alla conversione degli Albigesi, si ritirò in una foresta presso Tolosa e vi restò tre giorni e tre notti in continua preghiera e penitenza.

E tali furono i suoi gemiti e i suoi pianti, le sue penitenze a colpi di disciplina per placare la collera di Dio che cadde svenuto.

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La Vergine santa, allora gli apparve accompagnata da tre principesse del cielo e gli disse:

“Sai tu, caro Domenico, di quale arma si servì la SS. Trinità per riformare il mondo?” – “Signora mia – le rispose – voi lo sapete meglio di me: dopo il figliolo vostro Gesù voi foste lo strumento principale della nostra salvezza”. Ella soggiunse: “Sappi che l’arma più efficace è stato il Salterio angelico, che è il fondamento della Nuova Alleanza; perciò se tu vuoi conquistare a Dio quei cuori induriti, predica il mio salterio”.


Il Santo si ritrovò consolato e ardente di zelo per la salvezza di quelle popolazioni, andò nella cattedrale di Tolosa. Immediatamente le campane, mosse dagli angeli, suonarono a distesa per radunare gli abitanti. All’inizio della sua predica si scatenò un furioso temporale; il suolo sussultò, il sole si oscurò, tuoni e lampi continui fecero impallidire e tremare tutto l’uditorio.

Questo prodigio del cielo infuse la più alta stima per la nuova devozione del Rosario e ne estese la conoscenza.
Il temporale finalmente cessò per le preghiere di san Domenico, che proseguì il discorso spiegando l’eccellenza del santo Rosario con tanto fervore ed efficacia da indurre quasi tutti gli abitanti di Tolosa ad abbracciarne la pratica e a rinunciare ai propri errori. In breve tempo si notò nella città un grande cambiamento di costumi e di vita.

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente