La preghiera va in vacanza?

La preghiera in estate

è in forma di relax,

per poi recuperarla?

Ma il Signore va in vacanza?

Queste come altre tipiche domande, sono le classiche che sentiamo dire in questo periodo estivo , specialmente per chi come abitudine si reca nelle chiese le trova sempre più deserte, mettendo da parte tutte le cause e le motivazioni che ci possono essere,

Ad esempio come il Covid, il caldo, l’orario e via dicendo, mettiamoci anche la poca testimonianza e l’esempio che non diamo, quindi mettendo da parte tutto ciò,

il dato di fatto vediamo sempre meno gente in questo periodo,

chissà se ci attrezzeremo di piscina e tanto altro, magari dopo la santa messa, tutto offerto dalla propria chiesa verrebbe più gente,.

il fatto sta che è proprio come periodo che ci si prende il distacco, nella speranza che ne si occupi in altro modo, magari approfondendo qualche argomento di fede,

leggendo qualche biografia dei santi, senza togliere nulla alle grandi storie d’amore o di gialli o quant’altro nei libri,.

Sarebbe bello fermarsi qualche minuto in più in preghiera, ma spesso fa caldo nelle chiese non attrezzate di condizionatori,

ma la preghiera la posso fare a casa, anche leggendo un brano del Vangelo, recitando una preghiera con la famiglia,

che oggi purtroppo si corre sempre e sempre meno ci si sta insieme, e se ci si sta insieme, si guarda il telefono, la Tv, e via dicendo, non è necessario parlare sempre, ma anche guardarsi, sorridersi.

Penso che sia importante recuperare questi piccoli atteggiamenti, tradizionali per creare armonia e dialogo, non si può pensare a ritornare indietro, ma prospettando il futuro più pieno, più attivo, più compatto, più unito, un creare un mondo migliore,

solitamente aspettiamo che siano gli altri a farlo per poi provare a farlo noi, è se questa cosa iniziasse da noi e la diffondessimo agli altri, che spettacolo che sarebbe.

La vacanza, che vissuta nella frenesia e ricca di emozioni, di obiettivi e mete da esplorare, può scatenare una vera e propria crisi di ansietà. Per essere felici non occorre trasmigrare da un polo all’altro, riempirsi di suoni e colori: occorre saper recuperare il reale senso delle cose e della vita.

Ricordiamoci che Dio non va in vacanza, continua ad amare. Non trascura un attimo della vita dei suoi figli, non li abbandona un momento, non si concede mai un riposo, né tanto meno una vacanza. 

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente