La sacralità del corpo

Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere.

San Paolo ci esorta ad allontanarci dai desideri carnali, dal peccato, questo disordine che ci annebbia dai piacere momentanei e ci abbruttisce l’anima, la prima opera della carne che ci ricorda san Paolo è la fornicazione.

Il termine fornicazione deriva dal tardo latino fornicāre derivato a sua volta da fornix, “sotterraneo a volta, sede di prostitute, bordello”, usato dalle traduzioni della Bibbia in latino per tradurre il termine greco porneia. Nel senso più ristretto fornicare significa avere un rapporto sessuale volontario fra persone non sposate tra loro. 

Oggi come mai questo rispetto per la sacralità del corpo si e quasi persa, unirsi all’altro sesso solo per il gusto del piacere si perde tutto il vero senso di questa unione chiamiamola anche mistica tra corpi, specialmente la convivenza, che oggi è di moda si va incontro al non rispetto della dignità della persona, e quello non è amarsi ma solo soddisfazioni, bisogna procreare perchè la vita deve dare i suoi frutti e gloria a Dio per le sue creature, ma quando questo manca si va incontro alla disobbedienza, il nostro corpo che è tempio dello spirito santo si infrange per una libertà dell’uomo disordinata. 

La definizione di fornicazione si intende così “rapporti sessuali volontari con persona che non sia il coniuge, cosa che includerebbe l’adulterio” e adulterio “rapporti sessuali volontari tra uno dei coniugi con persona diversa dal proprio coniuge”

Anche se la fornicazione pur essendo “meno grave” del peccato della superbia in senso assoluto che fa parte del mettere da parte Dio, incide però lentamente nella coscienza del soggetto specialmente nei giovani, che con il tempo si crea alibi che rafforzano la sua scelta disordinata dal fatto di provare un piacere carnale e non sacrale. Questo “modo disordinato” di vivere la sessualità porta a indebolire la volontà del soggetto a creare quella famosa mentalità borghese del “vizi privati e pubbliche virtù”. 

Il catechismo della chiesa cattolica cosi definisce la fornicazione al paragrafo 2353:

“La fornicazione è l’unione carnale tra un uomo e una donna liberi, al di fuori del matrimonio. Essa è gravemente contraria alla dignità delle persone e della sessualità umana naturalmente ordinata sia al bene degli sposi, sia alla generazione e all’educazione dei figli. Inoltre è un grave scandalo quando vi sia corruzione dei giovani.”

Oltre al rischio delle malattie che ben sappiamo che si trasmettono specialmente in questi rapporti, protetti o non protetti, ma si va a violare quella intimità che rovina la splendida creazione che Dio ha pensato per noi.

L’importanza di consacrasi l’uno all’altro diventando unico sacramento con una scelta libera, ispirata dall’amore, il vero amore che lega i due corpi a divenire uno, l’uomo e la donna si legano l’uno all’altro, impegnando la propria persona per l’intera esistenza: “Io accolgo te come mio sposo (mia sposa). Con la grazia di Cristo, riconoscendo la propria debolezza chiedo a Lui di aiutarmi a mantenere questo legame stretto con la sua grazia, e  prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. Questa grazia che ci tiene uniti deve essere ancora più invocata nei momenti di sconforto, di incomprensione, di sospetti, di sacrificio che non mancherà negli anni, dove c’è unione, dialogo, comprensione, perdono a vicenda si supera ogni ostacolo.

Ogni matrimonio produce una comunione indissolubile tra i coniugi.                         Nel sacramento questa comunione diventa una vera e reale partecipazione che intercorre tra Cristo e la Chiesa: viene quindi elevata ad una saldezza ineguagliabile.

Ormai l’argomento sesso è diventato il pane quotidiano dell’occidente,specialmente nei giovani e giovanissimi, direi un’ossessione e sta coinvolgendo tutto il  mondo. L’uomo è così rapito dal sesso da non poterne fare a meno. Specialmente dai  i manifesti pubblicitari, la tv, il cinema, i talkshow, internet, ecc. e persino nelle scuole.  Il peccato della fornicazione può diventare una grave dipendenza alla quale  ci è difficile porre rimedio, ma non impossibile!  non c’è peccato che Dio non possa perdonare, ma il primo passo lo dobbiamo fare noi: dobbiamo desiderare di essere liberati da questo peccato. Se c’è vero pentimento e vera conversione allora avverrà quello che è descritto nella parabola del figliuol prodigo.

 

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente