Liturgia cosa ci dice a noi?

Con la liturgia ci viene in mente la Chiesa, ma può essere anche uno stile di vita.

Vediamo cosa ci dice il catechismo…

Quando pensiamo o sentiamo la parola Liturgia subito in mente ci viene a pensare alle chiese e alla messa, alle preghiere e a tutto ciò che riguarda alla chiesa, ma il suo significato da cosa nasce e come si sviluppa, cosa possiamo attingere e imparare da essa, per innamorarsi di esse.

Cosa ci dice il catechismo della chiesa.

Esiste un rapporto intrinseco tra fede e liturgia, entrambe sono intimamente unite. In realtà, senza la liturgia e i sacramenti la professione di fede non avrebbe efficacia, perché mancherebbe della grazia che sostiene la testimonianza dei cristiani. E «dall’altra parte, l’azione liturgica non può mai essere considerata genericamente, a prescindere dal mistero della fede. La sorgente della nostra fede e della liturgia eucaristica, infatti, è il medesimo evento: il dono che Cristo ha fatto di se stesso nel Mistero pasquale» (Benedetto XVI, Sacramentum Caritatis, 34).

Nella sua seconda parte del catechismo troviamo scritto,  che la parola “liturgia” significa originariamente «servizio da parte del popolo e in favore del popolo». Nella tradizione cristiana vuole significare che il Popolo di Dio partecipa all’«opera di Dio» (CCC, 1069).

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 Liturgia è “il complesso dei simboli, inni ed azioni con cui la Chiesa manifesta ed esprime la sua adorazione di Dio” Lo dice Dom Guéranger. Quando celebriamo o viviamo la liturgia o azione liturgica, un mistero liturgico, noi in quel momento esprimiamo quello in cui crediamo e cerchiamo di vivere, proprio come il nostro linguaggio del corpo esprime ciò che intendiamo o che vogliamo testimoniare. Un altro punto fondamentale, nella liturgia riceviamo la grazia di Dio e la sua presenza in noi.

Quindi la liturgia riguarda un qualcosa di più grande di noi, oltre alle nostre aspettative, oltre i nostri pensieri, i nostri sguardi; che riguarda il linguaggio e la presenza di Dio. La liturgia della Chiesa cattolica romana è la stessa in tutto il mondo. Questo significa che si può seguire la Messa dovunque, anche se non si comprende la lingua: tutti i gesti e le azioni rimangono le stesse, può cambiare l’animazione nei canti o nella presentazione o nelle processioni, ma il contenuto del mistero sarà sempre quello.

Dobbiamo comprendere che la più profonda origine della liturgia è Dio stesso, in cui c’è una eterna, celeste festa d’amore, di agape, di letizia è la gioia del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Vorrebbe farci partecipare alla festa della sua gioia e donarci la sua benedizione.

Le nostre celebrazioni terrene, che a volte sono frettolose, distratte o che non viviamo con un vero entusiasmo, ma nello stesso tempo con serietà e devozione, insomma  devono essere feste piene di bellezza e di potenza: è per questo che i doni della terra hanno un ruolo così importante: il pane, il vino, olio e luce, incenso, musica sacra. Feste del Figlio che ci ha redenti che cantiamo con gioia la nostra liberazione, respiriamo profondamente ascoltando la Parola, e ci fortifichiamo nutrendoci dei doni eucaristici. Feste dello Spirito Santo che abita in noi. (Youcat 170)

Concludiamo questa prima parte con le parole del compendio del catechismo della chiesa cattolica.

  1. Che cos’è la liturgia?

La liturgia è la celebrazione del Mistero di Cristo e in particolare del suo Mistero pasquale. In essa, mediante l’esercizio dell’ufficio sacerdotale di Gesù Cristo, con segni si manifesta e si realizza la santificazione degli uomini e viene esercitato dal Corpo mistico di Cristo, cioè dal capo e dalle membra, il culto pubblico dovuto a Dio.

  1. Che posto occupa la liturgia nella vita della Chiesa?

La liturgia, azione sacra per eccellenza, costituisce il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana la sua forza vitale. Attraverso la liturgia, Cristo continua nella sua Chiesa, con essa e per mezzo di essa, l’opera della nostra redenzione.

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

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