Spiritualità della “Liturgia delle Ore” #11

Dio – L’uomo – La creazione – La legge.

          Per pregare i Salmi e far che essi diventino, oltre che preghiera di Cristo e della Chiesa, anche nostra preghiera nel viverla nel quotidiano, quindi per far questo dobbiamo conoscerne il suo linguaggio e contenuti.  Nelle diversità e sfumature di epoche, di culture, di Autori, troviamo il Salterio che contiene una «unità di temi» che formano la struttura fondamentale di questo libro di preghiera.

 Questi «leitmotiv» o «grandi temi» in modo da renderci più familiare il linguaggio dei Salmi ed immedesimarci sempre meglio in questa che deve essere «nostra preghiera».

        I Salmi sono sgorgati da un cuore che crede e ama Dio. Al centro del Salterio sta dunque Dio: i Salmi sono «teocentrici».                                                                                                                                                                             Pregando i Salmi si farà attenzione alla varietà di sentimenti che legano l’uomo al suo Dio. Non un Dio idealizzato o intellettuale, ma un Dio vivente, concreto, presente, attuale, con cui si può entrare in dialogo. I Salmi infatti sono il frutto di questa «esperienza», di Dio che,  se ne percepisce la fedeltà, la lontananza, il silenzio, la presenza, l’attesa: si desidera vederne il volto!

Il Dio dei Salmi è il Dio dell’alleanza che si lega al suo popolo con un rapporto di amore-fedeltà-misericordia.

Dio non è mai trovato-amato abbastanza; Egli è la fonte di cui si ha sete, è la persona che non si può afferrare totalmente, proprio perché non è un «oggetto ma il «totalmente altro».                                                                                                                 I Salmi si fanno voce di questo desiderio di vedere-cercare Dio e di sperimentare a volte la sua lontananza. Soprattutto nel momento del dolore e della prova, l’uomo povero e sofferente piange nel suo letto e pensa a Dio chiedendosi: ma Dio dov’è? La preghiera del Salmista si fa grido di invocazione e supplica: «Perché, o Dio, ti nascondi durante le mie sofferenze?». Alla lontananza, si aggiunge anche il silenzio e l’uomo resta solo nel suo dubbio (Sal 44,23).

I Salmi diventano per noi sublime scuola di fiducia in Dio, di confidenza grande nella sua protezione, anche nei momenti della prova

 Il Salterio ci dà un’immagine di Dio come una «presenza» nella quale ci muoviamo, viviamo, gioiamo. La presenza di Dio è, per il Salmista, così profonda in noi che Egli già conosce le nostre parole prima ancora che noi le pronunciamo.                                                                                                                                                                     L’esperienza della divina presenza di Dio nella vita del credente suscita il profondo desiderio di «vedere il suo volto»; queste espressioni dei Salmi stanno a ricordarci che anche in noi deve esserci il desiderio di raggiungere la Patria beata per poter vedere  Dio così come Egli è (1 Gv 3, 2). Ci insegnano anche ad avere l’atteggiamento del servo fedele che attende il proprio signore I Salmi ci insegnano a fare della nostra vita un tempo di attesa nell’umiltà e nella semplicità di ogni giorno.

Ti potrebbero interessare anche questi articoli:

Adorazione eucaristica AMARE ASPETTANDO IL NATALE AUGURI Avvento Catechesi Cenacolo Mariano COMANDAMENTI FEDE FIDARSI Francescani Immacolata Concezione Le opera di misericordia Liturgia Meditazione Meditazioni Mie preghiere Pensieri… Pensieri eucaristici Pillole per la serenità Preghiere QUARESIMA Riflessioni Riflessioni… RIVISTA Rosario Seguire il Maestro. SEQUELA SEQUELA Spiritualità Storia francescana Vacanze Vitaconsacrata

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente