Vegliate, la speranza è vicina!

I° DOMENICA DI AVVENTO

Iniziamo la prima domenica di Avvento con una consegna precisa: “Vigilate!” Essere cioè attenti ai segni della novità cristiana, essere disposti a volersi rinnovare, ad aprirsi per cogliere il bello che si ha dentro ma che le torpide suggestioni della vita fanno si che si offusca questa attesa del compimento quando il Signore verrà nella gloria come giudice cioè per dare il giusto premio a chi ha cercato di amarlo, di cercarlo a chi ha creduto in Lui.

“Vigilare: cosa si vuol dire, per Cristo? Essere vigilanti.

Non si tratta soltanto di credere, stare con le lampade accese, essere riconciliati con se stessi, di stare in vedetta. Sapete che cosa vuoi dire aspettare un amico, preoccuparsi per un figlio, saper aspettare che venga quando ritarda? Che cosa è stare in ansia per qualcosa che potrebbe accadere oppure no? Vigilare per Cristo è qualcosa di simile. Per noi cristiani la veglia è una necessitas imposta dalla nostra fede nel Signore Gesù Cristo. Egli è venuto nell’umiltà della carne, condividendo la nostra umanità, “insegnandoci a vivere in questo mondo”

Vigilare con Cristo è guardare avanti senza dimenticare il passato. È non dimenticare che egli ha sofferto per noi, è smarrirci in contemplazione attratti dalla grandezza della redenzione.”   (J.H. NEWMAN, Diario spirituale e meditazioni).

 È difficile, Gesù,  tenere gli occhi aperti quando la fatica appesantisce le membra, causata anche da qualche scrupolo, da qualche colpa non perdonata, perdono non dato, quando la stanchezza percorre il corpo e l’anima e viene voglia di abbandonarsi al sonno.

Eppure tu ci dici: State attenti, vegliate!

È difficile avere un cuore desto quando la delusione e lo smarrimento, il rancore, la frustrazione, si sono impossessati della nostra vita, quando lo scoraggiamento ha guadagnato i pensieri e gli atteggiamenti.

Eppure tu ci dici: State attenti, vegliate!

È arduo continuare a sperare in questo nuovo mondo che tu ci hai annunciato  quando abbiamo l’impressione che tutto vada avanti come prima e che siano sempre i furbi e i potenti, quelli senza scrupoli, a dire l’ultima parola, perchè si sentono perfetti e al di sopra di tutti.

Eppure tu ci dici: State attenti, vegliate!

È arduo tenere accese le lampade senza conoscere l’ora del tuo ritorno, senza sapere con qualche anticipo il momento preciso in cui arriverai, senza prepararsi nel modo adeguato, magari dico ho ancora del tempo per riparare, senza poter contare su uno spazio di tempo per renderci presentabili.

Ma è proprio per questo che ci dici: State attenti, vegliate!

 Come potremo essere vigilanti, se tu non rimani a nostro fianco, Signore?

 La notte è così lunga! E potente! E non finisce di tessere in noi la sua inestricabile rete e sveglia le nostre inquietudini  fa vacillare la base delle nostre speranze addormenta il nostro coraggio.

     In questi giorni, di fronte alle paure e alle inquietudini, ci viene annunciato che la speranza, debole seme di luce, è stata seminata una volte per tutte nelle nostre tenebrose terre maltrattate.

 E’ il tempo di sperare!

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente