Spiritualità della “Liturgia delle Ore” #10

Le lodi mattutine: sono destinate e ordinate a santificare il tempo mattutino.

Possiamo notare nell’Inno del martedì, che apre la salmodia cantando : «Già l’ombra della notte si dilegua, un’alba nuova sorge all’orizzonte: con il cuore e la mente salutiamo il Dio di gloria».

Questa caratteristica mattutina è espressa dalle parole di san Basilio Magno: «La preghiera mattutina è fatta per consacrare a Dio i primi moti della nostra mente e del nostro spirito in modo da non intraprendere nulla prima di esserci rinfrancati col pensiero di Dio, come sta scritto: Mi sono ricordato di Dio e ne ho avuto letizia (Sal 76, 4), né il corpo si applichi al lavoro prima di aver fatto ciò che è stato detto: Ti prego, Signore, al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t’invoco e sto in attesa (Sal 5,45)».

In altre parole le Lodi mattutine, sono è devono essere il «memoriale» della risurrezione del Signore, per affrontare e offrire ogni giorno noi stessi, questo far memoria deve essere come ci ricorda l’evangelista Giovanni: «Luce vera che illumina ogni uomo» (Gv 1,9) e «sole di giustizia» (Mal 4, 2), «che sorge dall’alto» (Lc 1,78).

Il valore spirituale del Vespro

    Per quanto riguarda la preghiera dei Vespri: vogliono significare «tramonto», dove si ringrazia il Signore per il dono della giornata, del lavoro,  e in quanto tali «si celebrano quando si fa sera e il giorno ormai declina» (IGLO 39).

    Quindi come notiamo hanno un carattere serale e non pomeridiano dove ad esempio i monaci celebrano anche le ore canoniche, cioè l’Ora Media; Infatti ben suggeriscono gli Inni serali: «Accogli o Padre buono, il canto dei fedeli nel giorno che declina»; oppure  «Ecco il sole scompare all’estremo orizzonte; scende l’ombra e il silenzio sulle fatiche umane».

    Scopo di quest’altro «cardine» dell’Ufficio quotidiano è quello proprio di santificare il tempo della sera: «per rendere grazie di ciò che nel medesimo giorno ci è stato donato o con rettitudine abbiamo compiuto»( san Basilio ).

 E’ la preghiera dell’azione di grazie e dell’offerta.

  Cristo ha voluto che il «sacrificio della sera» fosse ormai costituito dal «levarsi delle nostre mani» in preghiera «come incenso davanti al Signore»  (Sal 140,2).

In più a dar valore a questo «sacrificio vespertino» della nostra preghiera è :

«l’autentico sacrificio vespertino è quello che il Signore e Salvatore affidò, nell’ora serale, agli apostoli durante la Cena, sia quello del giorno dopo, quando, con l’elevazione delle sue mani in croce, offrì al Padre per la salvezza del mondo intero se stesso, quale sacrificio della sera, cioè come sacrificio della fine dei secoli» (Cassiano).

Adesso bisogna riflettere sulla dimensione «personale» di questa preghiera che ciascuno è chiamato ad entrarvi dentro come nella propria preghiera in modo che essa diventi fonte di pietà e nutrimento della propria preghiera personale» (SC 90).

In conclusione:

Un segreto per vivere e incarnare la Liturgia delle Ore deve essere autenticamente pregata coinvolgendo tutta la persona in un insieme armonico di tempo e di preghiere. 

Tutto questo suppone che al movimento esteriore delle labbra deve accompagnarsi quello profondo dei pensieri, della volontà e degli affetti.

Come tutta la Liturgia, anche la preghiera delle Ore è una realtà sacramentale composta di elementi sensibili chiamati «segni».

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

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