Pregare con le parole di san Francesco 2

Pregare con le stesse parole di frate francesco

Dopo aver la breve e storica presentazione, anche se in grande linee, una delle prime preghiere di San Francesco, per conoscere un po’ la storicità e in qualche modo lo sviluppo di questa preghiera che Frate Francesco rivolge al crocifisso di san Damiano. 

Dividiamola in tre parti:
  1. E’ un’invocazione iniziale (vv. 1-2),
  2. una richiesta a Dio di doni spirituali (vv. 3-5),
  3. e la dichiarazione dello scopo dei tale richiesta, da concretizzare nella propria vita (v. 6), come poi fece realmente.

Riecheggiando queste parole di Francesco ricorriamo le parole del Salmo 91: “è bello dar lode a Signore, cantare al tuo nome o Altissimo, annunziare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte”.

 

Questo salmo incomincia presentandoci la bellezza del dar lode a Dio, della preghiera che canta contemplando ciò che Dio è: “Al tuo nome, o Altissimo”, che troviamo nella Liturgia delle ore. Quindi cerchiamo di imparare a saper lodare Dio sia nella prosperità della vita  sia nelle avversità e difficoltà che la vita si offre. Dice S. Agostino: “Quando stai bene lodane la misericordia, quando stai male lodane la verità!”

La gioia che il Salmista ci dice nasce proprio dalla contemplazione del creato, se ci pensiamo Francesco cosa fa durante la sua vita se non magnificare la creazione, fece anche in cantico delle creature, questa considerazione viene dalla consapevolezza che tutti gli interventi d’amore di Dio e soprattutto dalla dedizione dei suoi pensieri verso le sue creature.

Il Salmista sembra deliziarsi nella pura contemplazione di queste realtà vivendo con grande entusiasmo, infatti Frate Francesco quando si ritirava a pregare nei boschi poi ne usciva ricco di esaltazione, di gioia e di amore, proprio da quell’intimità concessagli dal Signore. 

 

Dio apre il suo cuore e la sua mente ad ogni uomo e chi si lascia da Lui guidare nell’umiltà e nel sapersi riconoscersi creatura, viene inoltre introdotto nelle sue profondità, nelle profondità del suo cuore e del suo pensiero. 

Quindi davanti al Crocifisso Francesco fa l’esperienza dello stupore, della meraviglia: Dio è l’Altissimo. È Altissimo, non si può misurare, ma è MISURA di tutte le cose perché è Amore. Non si può comprendere e spiegare l’amore perché è l’amore il criterio per comprendere e trovare senso.

Infine “Altissimo è l’appellativo tipico di Francesco per rivolgersi al Signore in ogni sua preghiera” queste affermazioni le troviamo  nel Cantico delle creature, ad esempio, l’invocazione iniziale è all’Altissimu, onnipotente, bon Signore.

Dio è altissimo perché posto da Francesco nel più alto dei cieli, mentre l’uomo resta confinato e inchiodato su questa terra, ecco perché si rende e si proclama il più piccolo. Tanto quanto dista il cielo dalla terra, così dista l’uomo fatto di polvere e di carne da Dio che è puro Spirito.

Dio è anche glorioso, e lo è nel Figlio, assunto nella gloria dopo  la sua resurrezione  dopo la morte. L’immagine, è stato notato e ben si addice  al Crocifisso di S. Damiano, un Christus triumphans che si stacca dallo sfondo nero – simbolo delle tenebre  – circonfuso dell’oro della sua gloria, che è gloria fatta di luce che sconfigge la tenebra. È Glorioso: il suo mistero non è confusione, non produce turbamento, ma irradia luce e splendore.

 

 

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente