Beati coloro che amano
Siamo giunti alla quinta beatitudine, la più bella ma anche la più impegnativa.
La misericordia come sappiamo è un attributo di Dio, egli stesso si è chiamato il misericordioso, colui che ha pietà!#Misericordia
Tutta la Sacra Scrittura è la piena manifestazione della misericordia di Dio specialmente nei suoi Profeti, dove troviamo speranza per il popolo e annuncio di conversioni per l’avvento del regno di Dio. Spesso troviamo nelle Scritture “Misericordia voglio e non sacrifici”, fa capire che non vuole sforzi ma tenerezze e comprensioni nel volgere l’altra guancia.
Non possiamo ritenerci figli di Dio se non ci impegniamo realmente in quanto san paolo ci dice nella lettera agli Efesini (4,31-32).
“Scompaia da voi ogni asprezza e sdegno e ricolmatevi di perdono e misericordia gli uni verso gli altri.”
Che significa avere misericodia, prima di tutto è capacità di amare nel profondo e saper perdonare con cuore gli altri, avendo fatto esperienza di essere amati e perdonati da Dio in gratuità assoluta, per arrivare a ciò bisogna avere la netta consapevolezza di coscienza che siamo miseri e bisognosi di perdono e misericordia di noi stessi. Per vivere questa beatitudine c’è bisogno necessariamente di sentimenti di umiltà, di compuzione dei propri peccati che siamo veramente bisognosi della grazia del Signore e della sua Misericordia.
Gli orgogliosi la disprezzano, sia quella di Dio nella gratuità ma anche quella donata dagli uomini, con sforzi e sacrifici a volte.
La misericordia è il volto reale e compassionevole di Dio che si china ogni volta è ogni giorno, sulle nostre miserie, ed è il volto tenero e amoroso del padre che ci mostra Gesù.
Per concludere questa Beatitudine, abbiamo necessario bisogno di imparare dalla Croce, ad avere un cuore tenero verso gli altri, a non lasciarlo chiuderlo per gli attaccamenti ai beni materiale, ma ad essere aperti all’accoglienza, nonostante ci sia offesa o ingiustizia, nonostante le difficoltà e le sconfitte che ogni giorno possiamo avere.