APRIRSI ALL’AMORE VICENDEVOLE.

IL VALORE DEL DISTACCO DELLE PASSIONI UMANE.

Pace e gioia a tutti voi carissimi, siamo qui con il nostro appuntamento settimanale con il blog del frate, come state notando gli articoli di queste settimane parlano dei vangeli della settimana, sono piccole riflessioni o meditazioni personali ma che condivido volentieri, non sono studi approfonditi ne studi di alta teologia ma semplici spunti di riflessione meditate durante la settimana, anche in questa settimana i Vangeli sono molto forti, sono vangeli che quasi li conosciamo un pò a memoria, ma il loro messaggio e sempre profondo, nuovo e ti mettono in crisi, guai se non fosse cosi, perchè sarebbe una semplice lettura di un bel libro che racconta la storia di un personaggio che si chiama Gesù è di tutta la sua bella vita, invece no! Deve essere molto di più, deve essere l’ossigeno che respiriamo, il cibo che mangiamo, le relazioni che ogni giorno abbiamo, deve essere la nostra stessa vita che si deve modellare su quella dei Vangeli, è non viceversa.
La settimana (dal giovedì in poi) inizia proprio un un forte messaggio, il vangelo del ricco Epulone e del povero Lazzaro, la domanda che mi nasce e che mi scruta è qual è  il mio comportamento verso il “povero”? lasciamo perdere per un momento le notizie che sentiamo, quindi quale cura ho in lui, che potrebbe essere anche un malato, un sofferente, o una persona in solitudine, sicuramente un gesto di carità ma cosa mi spinge a farlo? per un amore disinteressato come santa Teresa di Calcutta o per umanità, le risposte potrebbero essere tante, l’importante e non chiudersi in quel egoismo egocentrismo che fa si che esisto solo io, perchè il nostro fine non è pensare a se stesso ma donare se stesso è curare l’altro come me stesso, perchè quanto ci assale la sofferenza vogliamo correre ai ripari, alle preghiere, non devo aspettate di convertirmi l’ultimo giorno ma ho avuto una vita intera cosa ne avrò fatto?
Noi siamo troppo attaccati alle passioni e al potere, volendo si potrebbe collegare bene il Vangelo di venerdì della vigna, uccidiamolo così diventeremo erede, cosa pensiamo in quel momento al potere assoluto è non quello condiviso, tutto mio, quanti liti ci sono per le varie eredità che finscono anche in tragedie, eppure dicevano che si amavano così tanto, ma il dio-denaro li divide, neanche tra fratelli si riconoscono, pensate un pò che potere ha questo fatto,  l’onesta, l’amore fraterno, la sincerità portano pace e concordie, viceversa portano odio e violenza e non germogliano buoni frutti!  
Il vangelo pel padre misericordioso o del figlio prodigo, ci interpella realmente sul nostro agire, sul nostro modo di guardare l’altro specialmente se e un nostro fratello, sulla nostra logica di essere buoni e bravi, e ancora una volta ci chiudiamo nella nostra giustizia, senza aprirci sull’amore gratuito, se pensasi che Gesù è morto anche per me che lo ha crocifisso e qualche ora prima lo osannava perchè mi ha fatto ciò che volevo, ci penserei più volte prima del mio agire, una buona coscienza scrupolosa anche se sbaglia sa ritornare su i suoi passi e sa chiedere anche scusa.
Quando si tratta di interessi o di guadagno non si guarda spesse volte ne il luogo ne il rispetto del luogo, ma solo al mio interesse, il Vangelo della III° dom. c’è lo dice quando Gesù scaccia i venditori dal tempio, non per quello che fanno ma dove lo fanno e senza rispetto, quante volte entriamo in una chiesa, specialmente artistiche , ma non sappiamo che cosa sia una chiesa, magari non passiamo neanche davanti al SS: Sacramento, al limiti un segno di croce giusto per…, Gesù ci insegna che queste cose terrene passano, si distruggono e ci costruiscono nuove, ma quelle eterne rimangono per sempre se noi ci nutriamo della sua Carne e del Suo Sangue con umiltà e pentimento con il desiderio di conversione è promessa una caparra della vita eterna.
Concludiamo con il bellissimo Vangelo del saper perdonare non sette volte ma settantasette volte, questi non sono semplicemente numeri ma contengono un ricco e profondo valore umano e spirituale, una domanda che mi farei è com’è il mio perdono? Quante volte riesco a perdonare ma meglio ancora a perdonarmi o scusarmi con me stesso? Dal perdono nasce la carità è dalla carità nasce l’amore misericordioso del Padre attraverso il Figlio che manifesto nel fratello buono o cattivo che sia. 
Il Signore vi benedica ! Pace e bene fr. Luciano. 

Il Signore ti dia pace e gioia!

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