Nei secoli scorsi, anche negli anni addietro, hanno dato frutti di vera conversione di meraviglioso valore, sia per se che per gli altri, spesso si offrivano, come anche oggi la propria offerte di sacrificio per il bene spirituale e corporale degli altri.
A volte è più facile rinunciare ad un pasto o alla TV o altro che a un vero è proprio atteggiamento verso l’altro, un comportamento, una azione che supera la rabbia o il rancore, i dispiacere che non mi fa accettare l’altro cosi com’è, perdonare, è molto difficile, capisco ma è un inizio per una vita nuova, proprio perché sto puntando a un qualcosa di più grande, anche in questo proposito si può insidiare un po di orgoglio o di superbia, far sembrare che io ci riesco e tu no, non c’è atteggiamento più brutto dell’umiliare l’altro è di non camminare insieme, “carità e umiltà devono essere le nostre armi, devono camminare insieme è non singolarmente, non c’è grazia se non camminano insieme”.
Un altro passo interessante che potrebbe essere il capire cosa mi spinge ad “essere orgoglioso, egoista, egocentrico, esibizionista, a invidiare, prepotente, indifferente, superficiale, difficoltà dell’accettare, sentirsi migliori, aggressività, e tutti questi atteggiamenti o comportamenti, che sembrano che ci danno gioia, soddisfazione o giustizia, ma sono di una grande infelicità per l’anima, ci rende brutti, ci invecchia interiormente, ci chiude, ci fa essere aspri.
Il proposito di scrutarci è quello che possiamo approfittare in questo Tempo Quaresimale nel vedere il perché di questo nostro modo di fare e di essere, chissà se saremo capaci di avere il coraggio di rinunciare a tutto, vedere se realmente è Dio il nostro principale desiderio, vedere se è la Sua Parola che ci vogliamo nutrire, se quando partecipiamo al suo banchetto sentiamo in noi la sua presenza e la custodiamo con profondo amore, desiderare di farci trasformarci e plasmarci con la sua grazia è il suo corpo in quel dono straordinario di cui Dio spera in noi per il suo divino progetto.
Una volta riuscito a capire il perché di tutto ciò, è probabile che questi mali possano portare rancore, non perdono, o rabbia regressa, frustrazioni, inferiorità, insomma tutti questi malesseri che mi dormentano, come lì posso superarli e accettarli, anche se devo capire cosa mi porta ad avere questo modo di fare, forse per la mia insicurezza, la poca stima, voler mettersi altri sopra, paura di perdere qualcosa, non sentirsi all’altezza, ma con l’aiuto di Dio tutto è possibile, nulla sfugge a Dio se ci mettiamo in comunione con Lui, se chiediamo la grazia di vivere la sua Parola.