La silenziosa lotta della Quaresima

Lasciamoci trasportare nel deserto, la nostra umanità ferita

In quel luogo possiamo trovare noi stessi è ciò che siamo, un luogo che fa paura perchè troviamo la nostra fragile povertà.

Come già sappiamo il Tempo  di Quaresima è un tempo privilegiato, un tempo importante per l’anima, per l’uomo spirituale che cerca di far morire l’uomo vecchio con le sue passioni il tempo di quaresima è il punto di incontro, lo scontro duro con la sua realtà umana e spirituale.

Per questo Il tempo di Quaresimale è quello spazio interiore che ci consente di ritrovarci, è il dono gratuito che ci è donato per l’astinenza, la penitenza, silenzio, la meditazione, la chiesa ci esorta a  vivere questo tempo quaresimale in questo modo, per purificarci,  ma prima di viverlo, dovremmo ascoltare più noi stessi, cioè le nostre paure, i nostri bisogni, i nostri sentimenti, capire i nostri comportamenti, dare prima lo sfogo alle nostre passioni, agli amori come idoli, alle nostre aggressività, alle nostre rabbie, il perché della non accettazione degli altri, la disarmonia con noi, dagli un nome, un perché, cosa sta succedendo, la nostra ribellione, una bella lotta vero!

Una volta superato questo ostacolo, non esagero ma è proprio così, non è facile entrare nel proprio peccato, nella propria anima, accettarsi piccoli, fragili, impotenti, ma nulla è possibile di chi confida nel Signore e pone in essi tutte le sue speranze insieme ai progetti e aspirazioni.  

Per arrivare a  stare in completo silenzio e adorazione, contemplare l’assoluto in anima e corpo ci vuole molta pratica, ascesi è molta preghiera,  quindi si arriva ad accettare questa nostra realtà, cruda realtà ma nello stesso tempo meravigliosa realtà del Creatore della sua creatura, dopo questo lungo lavoro, la quaresima è il tempo e il luogo ideale, nonostante il lavoro e gli impegni quotidiani, dove devo rintagliare quell’angolo per me per vivere questa esperienza d’amore con Lui, dove si può chiedere la grazie del Signore, con l’aiuto dei strumenti che ci da la chiesa, della sobrietà, del digiuno, della carità.

Se non facciamo prima questo, questo percorso di conoscenza dei nostri valori, preziosità ma anche delle nostre lotte interiori, conoscere il nostro peccato, tutta la pratica quaresimale diventa solo un fatto di esteriorità, di celebrità, di esibizionismo, ma non tocchiamo la Carne di Cristo attraverso la nostra fragile umanità, anche se si fa con serietà, ma manca poi l’essenziale, cioè il lavoro vero e proprio per in bene dell’anima.

San Francesco di Assisi come tanti altri grandi santi mistici della penitenza,  hanno combattuto duramente questa lotta, si sono dovuti scontrare duramente con il proprio “io” con il proprio “egoismo”, per poi sperimentare la vera gioia, sentire su di essi il profumo della carne del Cristo, morto è Risorto.

Cerchiamo allora in questa quaresima di riscoprirci figli di Dio che cercano la loro natura di figli del Figlio, accettandoci piccoli che siamo, fragili creature, peccatori in cerca di conversione, miseri in cerca di misericordia, andiamo un oltre, il nemico sta lavorando in maniera molto sottile e molto silenziosa, il panico, il terrore, la paura che ci affligge, sono dell’uomo, anche Gesù avuto paura, ma ha sempre confidato in Dio padre, questo è il momento di farci avanti che la nostra fiducia in Dio, la nostra speranza non è vana, ma vera, concreta, e se così crediamo e viviamo neanchè la morte ci spaventa, ne la malattia, ne il soffrire, perchè confidiamo completamente nella potenza di Dio è della sua Parola.

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente