LA SANTITA’ NEL DIFFICILE QUOTIDIANO.

E’ POSSIBILE LA SANTITA’ NEL QUOTIDIANO?

Pace e gioia!
Era da tempo che bramavo di scrivere qualche mio pensiero, ma tra impegni e sinceramente anche stanchezza rimandavo, ecco perchè li pubblico sempre tardi.
Leggendo l’ultima esortazione apostolica di Papa Francesco, “Gaudete et exsultate”, sono stato stimolato a questa piccola riflessione personale, sia come frate francescano sia come pellegrino verso il Cristo povero e umile, sull’esempio di san Francesco, visto che tanti studiosi vedono la spiritualità di Francesco come il cristocentrismo, ciò che lo ha conquistato è proprio la povertà del crocifisso, ma non entriamo in merito a questo argomento in quanto sia bello ma anche delicato;  è interessante come esorta alla santità il pontefice, alla missionarietà nel quotidiano, il primo capitolo come apprendere l’esempio e la testimonianza dai santi, persone normalissimi con le loro virtù e i loro debolezze, spesso vediamo i Santi come persone perfette e e “super”, invece anche loro hanno avuto momenti difficile ma anche caratteri non troppo angelici se cosi si può dire, ma ciò che li differenzia è il loro amore unico a seguire ed imitare Cristo,  il secondo capitolo a partire specialmente dal n° 36 al 50 come dice, la santità potrebbe essere in ogni azione che ci si può fare, anche qui pensiamo che la santità è un qualcosa di exstra invece quanto bene si potrebbe fare in ogni momento, che poi non chiamiamo santità ma carità o opere di bene, l’importante non si è falsi umili, non vorrei allontanarmi troppo dal pensiero, è non come i pensieri filosofiche o le correnti eretiche false cattoliche, questo è stato il grande problema lungo i secoli che ancor oggi in tanti cedono dietro a queste cose, che non portano a Dio ma a se stessi, come lo gnosticismo, la santità e nella sapienza della conoscenza, oppure dalla sola volontà umana, dalla propria capacità, come il pelagianesimo, tutto ciò porta ad una santità ma senza umiltà ne di carità, come ci insegna la Chiesa dai primi secoli ad oggi, ma sulle nostre capacità e bravure di apparenze, oggi il rischio dell’apparire e molto forte per prevalere o ottenere poteri si pensa molto alla propria immagine, è queste due correnti eretiche ancora oggi come sono presenti, in particola dice il Pontefice nei nostri seminari teologici e di formazione, non c’è bisogno di scandalizzarsi in questo, purtroppo questo è il rischio della sapienza umana se non e accompagnata dalla santa umiltà e carità, infatti il Papa Francesco riporta l’episodio di san Francesco con Sant’Antonio che lo studio non deve portate solo ad una conoscenza ma anche ad una testimonianza di vita. Una santità senza incarnare la carne e la sofferenza del Cristo attraverso l’altro non è vera santità. 
Concludiamo queste sintesi, forse anche troppo sintesi, dicendo con le parole della Enciclica “disincarnando il mistero, preferiscono << un Dio senza Cristo, un Cristo senza Chiesa, una Chiesa senza popolo>>, questo è il frutto di quando si conosce troppo e si fa in modo di crearsi un “nuovo vangelo”.
Il bene che possiamo fare ogni giorno, in ogni istante, in ogni azione, mai nessuno c’è lo può rinnegare, anche se riceviamo il male, quel bene compiuto rimarrà sempre bene compiuto, specialmente se fatto con il cuore, nonostante fatto con sofferenza, qui sta la logica di Dio, andare oltre, le sacre scritture ci dicono che merito riceverei se pratico il bene per interessi, ma fare il bene perchè e la mia scelta di cristiano seguace di Cristo che mi porta a fare questo, è non altro, i scandali aumentano giorno dopo giorno, specialmente contro la nostra religione, ma finchè c’è sempre quel bene che si cerca di fare in maniera gratuità non scavalcherà mai il male che ci è dinanzi, crediamo sempre in cristo vera salvezza e speranza nostra. Il Signore vi benedica! 

Il Signore ti dia pace e gioia!

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