Lo sguardo del Signore

Oggi è entrata la salvezza in casa tua!
Se vorremmo conoscere e comprendere la misericordia è la gratuita, le letture di questa domenica sono quelle perfette, vedere come Gesù va oltre agli schemi umani, a volte non servono migliaia di parole, ma incontro, sincerità,

Sappiamo che Gesù non sceglie i migliori o i vincitori, ma coloro che lo riconoscono, tutti lo desideriamo, (almeno lo spero), vediamo allora che nelle letture di oggi, che sono bellissime e ricche come sempre, nella Prima Lettura (Sap 11,22 – 12,2) possiamo attingere quale grande amore compassionevole ha Dio verso di noi, di ogni sua creatura, amare in gratuita è amare senza interessi, senza fini, si ama e basta!

Se pensiamo alle nostre fragilità, quanta pazienza che ha Dio, la carità e amore verso il prossimo, è misericordia, piegarsi sull’altro, specialmente per chi si pente e si riconosce piccolo dinanzi a Dio, è si sente amato, e desidera seguirlo, non sono state le parole a convincerlo, ma l’atteggiamento, l’attenzione di quei sguardi, quel sentimento, che lo conquistano. 

Nel salmo 144 un inno di ringraziamento al Signore.                                                                                                   Il salmista desidera che tutte le opere di Dio diventino lode a Dio sul labbro dei fedeli: “Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno…”. “Tutte le tue opere”, anche quelle inanimate (Cf. Ps 148). Il significato profondo di questo invito cosmico sta nel fatto che, il salmista vede le creature come bloccate da una cappa buia posta dalle divinizzazioni pagane. Il salmista desidera che esse siano libere da quella cappa, che nega loro la glorificazione del Creatore.

Benedire il Signore per la sua misericordia, i suoi doni le sue creature, san Francesco non faceva lo stesso? Nonostante la nostra lontananza per causa del peccato, ma bisogna benedirlo sempre, anche quando lo sentiamo lontano oppure ci sembra che ci ha abbandonato, ma dipende sempre da noi tutto ciò.

Nella seconda lettura di Paolo (2 Ts 1,11 – 2,2) ci raccomanda ci esorta a perseverare nella vera Parola, quella annunciata per la salvezza dell’anima, quella che ci proietta e ci fa intravedere l’eternità,  quanti pericoli: il mondo, la cattiveria, l’egoismo, la superbia, la falsità, la doppiezza, ci turba, ci scandalizza, ci rende gelidi, ci fa chiudere in se stessi, ,ci far reagire in modo sconveniente, questo fa capire ancora una volta che dobbiamo avere piena fiducia in Lui, è nella sua giustizia, noi dobbiamo camminare sui suoi comandanti, specialmente su quello “Ama il tuo prossimo come te stesso”, e perdona come Dio perdona e ha compassione e misericordia di te, sua preziosa creatura, le belle parole accattivanti e fascinose possono ingannare a deviare, bisogna guarda l”onesta e la sincerità, l’umiltà della persona di come ama, anche se a volte sembra aggressiva e antipatica, la santità non è il fare dei “doveri” o “dar buon esempio”, ma esserlo!

Nel vangelo Gesù sa dove puntare gli occhi, sa chi deve scegliere, il suo sguardo colpisce, Zaccheo ha compreso questo, ha capito chi stava passando, e cosa doveva fare, evidentemente doveva scattare questo scintilla, anche se il potere non gli mancava, lo scandalo era proprio questo, andare nella sua casa, di un peccatore, ma la nostra logica e sempre lontana da quella che Gesù ci vuole insegnare,  Gesù riconosce, il peccato di Zaccheo, ma non usa parole di condanna, ma di grazia: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa». Ora, quest’uomo mal visto e disprezzato viene investito di questa grazia che lo porta a cambiare, a rompere con il peccato e con un passato odioso. Egli può di nuovo avere comunione con Dio solo perché Gesù ha bussato alla porta della sua vita. 

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente