Non riesco a vivere il Vangelo!

Osservare il Vangelo!

Così inizia la regola Bollata di San Francesco.

San Francesco non era un predicatore di solo parole, ma uno che praticava la Parola, ogni giorno in ogni azione e circostanza, ma ciò che può scandalizzare e che lo faceva con una semplicità di vita che quasi sembrava che era una vita come tutte, invece le sue azione, specialmente per chi lo chiamava pazzo e fuori di sé, non era per nulla così, ma semplicemente aveva cambiato modo di vita, da una semplice e forse inutile vita mondana, ad una vita molto più elevata e ricca di gioie e di sofferenze, un scoprire la vita in un modo nuovo , la vera vita vissuta ogni giorno a pieno, con tutte le sue potenzialità.

Per vivere il Vangelo bisogna fare i miracoli o fare studi particolari?

La domanda potrebbe essere scontata in un certo modo, ma non è così, il Vangelo, come tutta la bibbia si studia e si trovano sempre nuove realtà che ci insegna, ovviamente non tutti possono studiarla 24 ore su 24, questo lo fanno gli studiosi della bibbia, i biblisti, i ricercatori, gli esegeti, che sono coloro che danno una interpretazione reale del messaggio evangelico-biblico, possono essere e sono anche i critici della Parola, ad esempio come i critici dell’Arte, per arrivare a tutti noi in maniera più pratica e semplice, anche se alcuni Padri della chiesa dicono che la Bibbia si spiega da sola, insomma potremmo dire in sintesi senza diminuire la sua importanza, non c’è bisogno di fare i miracoli ma credere e fare quello che ci insegna, il resto se ne occuperà il Signore se confidiamo il Lui.

Allora come si può vivere il Vangelo io che mi sento indegno?

Spesso sento dire le solite parole, “Non sono degno, sono un peccatore, non sono capace, non merito.. e litanie varie”, capire che il Signore non è venuto per i dotti i sapienti, per i belli e i santi, ma per tutti, anche per chi non lo riconosce, per chi lo oltraggia, è la potenza del suo amore che sconvolge tutti, per la sua umiltà, il suo perdono e la carità verso tutti, questo disarma a tutti, invece si rivela proprio a chi non si sente amato, chi sente fuori, chi si sente piccolo, che dice “Coraggio non temere”, fidati di me che vedrai cose meravigliose, purtroppo le situazioni, di malattie, di sofferenza, di ingiustizie, ci fanno pensare che sia lontano o che sia solo per chi è felice o per chi è bravo, i Santi, non sono nati già santi, probabile che erano già predestinati ad esserlo secondo il disegno del Signore, quello e un altro discorso, ma nella loro vita siamo sicuri che erano tutto casa e chiesa, fiori e rose, gioie e allegrie, non credo proprio che sia stato così.  Chiunque che si avvicina al Vangelo lo può vivere e concretizzarlo con le sue capacità, i suoi talenti, questo è il sapere tradurlo in vita, in breve io oriento la mia vita e le mie povertà umane sulle parole del Vangelo. 

Alcuni dei vostri commenti:

Come lo viveva il Vangelo San Francesco?

Sia nei suoi scritti che nelle biografie, troviamo vari passi, quello che più può fare esempio a noi è quando un giorno Frate Francesco disse a dei frati andiamo ad evangelizzare e predicare il Vangelo al villaggio, tutti entusiasti ovviamente  frati, ognuno di noi e entusiasta di quando si deve mettere in mostra con la sua bravura di mostrarsi magari, intelligente, saper parlar bene, pensieri profondi, ma non fu cosi per frate Francesco, quindi andarono e incominciarono a servire le persone, aiutare chi ne aveva bisogno, nelle terre, a mettere pace nelle famiglie, a dire qualche parola di conforto, qualche opera buona, e cose simili. Quando fu sera che ritornarono al loro conventino, qualche frate si rimase un pò male, Francesco che conosceva i pensieri, fece in modo che parlasse, e il frate incomincio a dire “ma non dovevamo andare ad predicare?”, Francesco disse: lo abbiamo fatto, il frate- seguace disse e quando, e Francesco incominciò a dire tutto quello che avevano fatto alla fine disse ecco come lo abbiamo concretizzato nelle opere. In breve cosa possiamo dire che già se incominciassimo ad rispettarci, ad amarci, perdonarci e con essa tutte le beatitudini ecco come stiamo già trasformando la Parola del Vangelo in vita. 

I santi come lo vivevano il Vangelo pregando dalla mattina alla sera?

A primo pensiero ci verrebbe da dire che esse pregavano in continuazioni, così come ci insegnano anche i padri del deserto, la preghiera continua, in realtà non è proprio così, come sappiamo ogni epoca, ogni santo, si è dedicato a qualcosa, chi ai poveri, chi ai sofferenti, chi alle scuole, chi alle attività, chi allo studio, chi alla contemplazione, chi negli ospedali, chi alle epidemie, quindi non avevano tutta la giornata per dedicarsi alla preghiera, ma trasformavano quegli atti in preghiera, riconoscevano la preghiera e pregavano il Signore attraverso quegli atteggiamenti e azioni che facevano, poi dedicavano anche del tempo alla contemplazione, alla Parola, all’Eucarestia, ma per loro quel poco o tanto tempo che avevano erano momenti di profondo comunione e ricchi di amore intimo verso il Signore, non era un prendi e fuggi, ma un rimanere in contemplazione. Quindi possiamo dire in breve che i santi erano tutti innamorati dell’Eucarestia, della preghiera, fondati dalla Parola di Dio, ma non si fermavano lì, la diffondevano e la concretizzavano a costo della propria vita, perdendo tutto, anche se stessi, anche gli affetti più stretti, perchè erano convinti che dietro a tutto ciò c’era veramente un qualcosa di grandioso, di vittorioso, di eterno, c’era l’Eterno. 

Perché non riusciamo a vivere il Vangelo in pieno?

La risposta che mi viene spontanea è, non ci fidiamo totalmente di essa, oppure ci fidiamo di essa solo in caso di “attacco”, di ” vendetta”, di “giustizia”, e cose simili, come fosse un Dio che punisce i buoni che fanno i bravi, diciamo che non funziona propria così, perché la Parola sacra non è per gli altri ma per me, quello che mi dice, lo dice a me, per il mio bene, perciò se parla di “vendette” o cose simili di “giustizie”, quello vale prima per la mia condotta, per farmi camminare in maniera retta.

Non riesco a viverla perché non vedo riscontro, non vedo soluzione, non si attua, tutto mi crolla, tutto e contro di me, tutto va male, allora non ci credo o credo che possa “funzionare ” solo con i bravi e i buoni, quanti santi nelle difficoltà hanno confidato in essa, quanti si sono sentiti lontani da Dio, quasi dimenticati, ma mai si sono distaccati da Lui, dalla sua Parola, dal suo amore, dalla sua misericordia, possiamo concludere dicendo che tutto sta in questo la perseveranza, in credere nonostante tutto, senza timore, con fiducia certa.

Che il Signore ci conceda la perseveranza di saperlo seguire, la costanza nelle difficoltà, la gioia dell’Eternità, la protezione dagli assalti delle tentazioni. Amen.  

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

Simpatico, amante della gioia, innamorato dei santi, disponibile e accogliente