TEMPO ORDINARIO

Inizia liturgicamente il Tempo Ordinario

Il Tempo Ordinario dell’anno liturgico è diviso in due periodi:

 Cioè dà dopo la celebrazione della festa del Battesimo di Gesù, ultimo giorno del tempo natalizio, fino al Mercoledì delle ceneri e con essi inizia il tempo di Quaresima;
Poi dal giorno che segue dopo la Pentecoste, ultimo giorno del tempo pasquale fino ai primi vespri dell’Avvento, dove inizierà il nuovo anno liturgico.

Il Tempo Ordinario raffigura il pellegrinaggio del cristiano verso la meta finale, la vita eterna. Questo obbiettivo ci aiuta a comprendere e meditare i misteri della vita di Gesù attraverso proprio la lettura crescente e quasi continua che ogni domenica si fa della sua Parola, ma anche ogni giorno con la lectio continua. È per proprio questo che i vangeli del tempo ordinario riprendono ogni volta ciascuno degli Scritti dei Sinottici per meditare la vita di Cristo e il suo messaggio di salvezza.

Il Tempo Ordinario poi è anche   così definito come  il tempo in cui si ricorda la missione ordinaria del Signore, la vita pubblica, la vita quotidiana, esclusi i grandi misteri come l’Incarnazione del Figlio di Dio preceduto dall’Avvento, il Mistero pasquale, preceduto poi dal tempo forte della Quaresima

Il Tempo Ordinario richiama anche l’attenzione al quotidiano, alla ferialità di ogni giorno, alla vita nel bene e nel male; aiuta ad entrare in quei meandri di ogni esperienza personale e familiare di ognuno, sociale ed ecclesiale del credente. Nulla potrà restare fuori dalla grazia trasformante del Cristo: affetti e doti, beni e scelte, lavoro e festa, gioie e fatiche, malattia e morte. Tutto viene segnato profondamente se accompagnato dalla parola di Dio. La nostra adesione al Risorto occorre di un percorso costante e progressivo per arrivare a rivestirsi di Lui e vivere in Lui.

In fine il Tempo Ordinario ha quale cardine  il suo senso dalla celebrazione del dies domini, la domenica, che lo scandisce e che rinnova ogni settimana la Pasqua del Signore

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Cosa ci dicono i Vangeli all’inizio del Tempo ordinario

Dopo l’arresto di Giovanni, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio. Giovanni fu arrestato dal re Erode per aver denunciato il comportamento immorale del re (Lc 3,18-20).

La Buona Novella di Dio non solo perché viene da Dio. Lui risponde all’aspirazione più profonda del nostro cuore. Questa Buona Novella del Regno di Dio annunciata da Gesù ha quattro aspetti:

  1. a) Il tempo è compiuto! Per gli altri giudei il tempo non si era ancora compiuto. Mancava molto per la venuta del Regno. Per i farisei, il Regno poteva giungere solo quando l’osservanza della Legge fosse perfetta. Gesù aveva un altro modo di leggere i fatti. Lui dice che il tempo è compiuto.

 Per i farisei la venuta del Regno dipendeva dal loro sforzo. Sarebbe giunto solo dopo che loro avessero osservato la legge. Gesù dice il contrario: “Il Regno è vicino”. E’ già qui! Ciò che tutti aspettavano, era già presente nella loro vita, e loro non lo sapevano, non lo percepivano (cf. Lc 17,21). Gesù lo percepì! Poiché lui leggeva la realtà con uno sguardo differente. Ed è in questa presenza nascosta del Regno in mezzo alla gente che Gesù si rivela ai poveri della sua terra.

Convertitevi! Il significato esatto è cambiare il modo di pensare e di vivere. Per poter percepire la presenza del Regno nella vita, la persona dovrà cominciare a pensare ed a vivere in modo diverso. Dovrà lasciare da parte il legalismo dell’insegnamento del fariseo e permettere che la nuova esperienza di Dio invada la sua vita e gli dia uno sguardo nuovo.

Credete nella Buona Notizia! Non era facile accettare questo messaggio. Non è facile per noi cominciare a pensare in modo diverso da tutto ciò che abbiamo imparato, fin da piccoli. Questo è possibile solo mediante un atto di fede. Quando qualcuno porta una notizia diversa, è difficile accettarla, e si accetta solo se la persona che reca la notizia gode della nostra fiducia. E così tu dirai agli altri: “Puoi accettare! Io conosco la persona! Non inganna! Ti puoi fidare! Di Gesù ci si può fidare!

L’invito di Gesù:

“Venite dietro a me”. Dietro questa formula, c’è tutta la dottrina neotestamentaria della sequela, la quale consiste nell’abbandonare ogni cosa per mettersi a seguire Gesù per tutta la vita.

 “e subito lasciarono le reti e lo seguirono.”. Il verbo usato nel testo greco propriamente significa: seguire o accompagnare qualcuno per prestargli i propri servizi, così come nell’antichità facevano i servi impegnati nel seguire i loro padroni (cf 1Re 19,20: di Eliseo che segue Elia).Vale a dire: lasciano il loro capitale, il mezzo del loro lavoro, la loro identità professionale, tutto ciò che hanno, per mettersi al servizio del regno.

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Pubblicato da vitaconsacratafrancescan

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